Tra il mare Tirreno e le Alpi Apuane, la Lucchesia è terra di grandi tradizioni gastronomiche. E’ in questi luoghi, dai nomi in sospeso tra storia e letteratura, che sorge l’azienda, immersa tra colline completamente coperte da olivi toscani che qui hanno la loro terra di elezione. I Raffaelli hanno iniziato la commercializzazione dell’olio riponendo sempre massima attenzione sulla qualità del prodotto e la soddisfazione del cliente.
L’amore per le cose fatte ancora con passione, prodotti genuini che portano con sé la memoria dei cibi semplici e naturali. La tavola diventa luogo di vero piacere, estasi percettiva, raffinata esperienza dei sensi. Tutto questo è il risultato del connubio Splendìa – Raffaelli. L’azienda oggi è una realtà importante, sia per offerta sul mercato, sia per il territorio dove risiede. La distribuzione è su tutto il territorio nazionale, oltre a soddisfare le richieste di vari paesi del mondo, dall’Europa e America all’Asia.
Negli ultimi anni la tecnologia ha affiancato la tradizione facendo fare all’azienda un deciso salto di qualità. Nel frattempo l’olio è stato “portato” sulle migliori tavole in tutta Italia e fatto assaggiare ai gourmet di tutto il mondo, congiuntamente ad un’altra ambiziosa missione: recuperare le altre tradizioni gastronomiche del territorio. Sono nate così linee come I Freschi d’Orto, Le Primizie, i Sughi e le Creme dove primeggiano le ricette a base di cinghiale, e ancora pasta, salumi, legumi e dolci. Un vero viaggio gastronomico che fa riscoprire intatti tutti i sapori di un tempo. Perché l’incontro a tavola sia un vero momento di gioia.
Ci sono momenti in cui mi perdo nei ricordi di bambino, perso in quei campi in cui mio nonno passava le giornate a lavorare la terra, e tutto mi sembra cosi lontano e sbiadito: quei terreni così aridi, quell’aria così afosa, quel cielo così cupo.
Poi, quelle stesse immagini tornano alla mia mente così nitide e vellutate: quei campi così verdi, quell’aria così profumata, quel cielo così terso….
In quei momenti sto ammirando la natura in tutto il suo splendore.
Poco ma buono….. usava dirmi mio nonno.
Ne è passato di tempo da quando raccoglieva le olive, le frangeva, e ne manteneva il frutto in damigiane. Per sempre gli sarò debitore per come ha voluto istruirmi, per l’amore per l’olio, il buon olio, che ha voluto insegnarmi. Ma è anche alla natura che sarò eternamente riconoscente per tutto quello che continua a offrirci. Per tutti quei frutti dagli aromi inconfondibili che da sempre apprezziamo. Solo così, come mani contadine continuano a modellare la terra, possiamo mantenere inalterati i sapori, i profumi e le fragranze dei suoi frutti.
Perché la cucina, pur arricchendosi di sapore, deve essere semplicità.